INDIRIZZO DI SALUTO A SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI DEL CARDINALE GIANFRANCO RAVASI

Sala Clementina - 7 Febbraio 2013

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UDIENZA ALL’ASSEMBLEA PLENARIA DEL

PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA CULTURA

7 FEBBRAIO 2013

Santità,


è con gioia che do voce a tutto il Pontificio Consiglio della Cultura raccolto davanti a Lei nella pienezza dei suoi Membri, dei Consultori, del personale e dei collaboratori. In questi giorni essi sono impegnati nella prima Assemblea Plenaria dopo l’unificazione della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa col Pontificio Consiglio della Cultura, da Lei sancita col Motu proprio Pulchritudinis Fidei del 30 luglio 2012.

Tanti sono i percorsi che questo Dicastero ha finora imboccato: dal dialogo con la scienza a quello con le arti, dall’approfondimento dei nuovi linguaggi e della comunicazione informatica all’analisi dell’economia e della vita sociale, dall’attenzione alla mistica come sentiero d’altura nel conoscere e nel credere fino all’incontro con la musica nelle sue espressioni classiche e contemporanee, dall’impegno per l’interculturalità alla presenza in quel fenomeno universale che è lo sport e il tempo libero. Veramente sorprendente è, poi, lo straordinario interesse e successo registrato dal “Cortile dei Gentili”, che Vostra Santità ben conosce e segue con affetto.

Ora noi ci stiamo inoltrando in uno degli orizzonti più complessi e affascinanti, quello delle culture giovanili, un fenomeno non solo cronologico ma anche esistenziale e spirituale. Certo, i giovani registrano caratteristiche omogenee preoccupanti: l’adesione acritica alla virtualità e alla semplificazione del nuovi media, una logica morale sbrigativa nella quale domina l’emozione immediata, un individualismo pragmatico, o, al contrario, l’imitazione delle mode di massa, un’autoreferenzialità culturale che li isola dalle generazioni precedenti, una marginalità economica nella disoccupazione e nel precariato.

Tuttavia questa loro “diversità” contiene anche semi importanti di fecondità e di autenticità, come la scelta per il volontariato, la passione per la musica, lo sport, l’amicizia, e una loro originale spiritualità, sincerità e libertà, nascoste sotto una coltre di apparente distacco e indifferenza. Per questo la nostra non è solo una compassata analisi della fede nei giovani in senso soggettivo, cioè quale sia la loro fede, ma è anche una fede nei giovani in senso oggettivo, ossia la nostra fiducia in loro, nelle loro grandi potenzialità.

Santità, Le Sue parole – collocate proprio in apertura dell’itinerario di approfondimento che vivremo in questi giorni – ci accompagneranno come una guida preziosa, e la Sua benedizione sarà il nostro sostegno umano e spirituale.