Insieme per l’innovazione

di Pietro Scott Jovane

La società digitale è oggi una realtà. La diffusione dei personal computer raggiunge un numero di persone senza precedenti: a dicembre 2010 si contavano 255 milioni di siti web, di cui 21,4 milioni aggiunti proprio nel corso del 2010 e 152 milioni di blog, oltre a 294 miliardi di email scambiate al giorno. Ad oggi, quasi 2 miliardi di persone nel mondo si connettonoad Internet per comunicare, informarsi, divertirsi e imparare, attraverso strumenti come la musica e i video digitali, i videogiochi in rete, i sistemi di messaggistica o quelli per l’apprendimento a distanza.Entro il 2020 si prevede che le persone che accederanno alla rete Internet diventino addirittura 5 miliardi, soprattutto dal sud America e dall’Africa e in particolar modo attraverso telefonini sempre più potenti.

Il web 2.0 ha rivoluzionato il modo di approcciare clienti attivi e potenziali – offrendo loro la possibilità di un’interazione e di un coinvolgimento finora sconosciuti – e  trasformato profondamente anche il mondo del lavoro, tanto che blog, wiki, social network, forum e podcast sono ora diventati strumenti utilizzati all’interno delle imprese per dare vita a community informali all’interno delle quali trovare rapidamente soluzioni efficaci a problematiche singole o comuni.

Nel futuro la tecnologia sarà sempre più “trasparente” e le interfacce saranno naturali come avviene già con Kinect per Xbox 360, dov'è il nostro corpo a diventare il controller: in pratica non avremo più bisogno di mouse o di telecomandi e per cercare un programma o aprire un file sul nostro computer sarà sufficiente un comando vocale o un semplice gesto delle mani. I dispositivi tecnologici saranno sempre più intelligenti e miglioreranno le loro performance grazie ad una sempre maggiore integrazione con l'uomo, diventando così sempre più semplici, integrati tra di loro e personalizzati in funzione delle esigenze dei rispettivi utilizzatori.

Da un punto di vista business, il fenomeno che prevarrà sarà quello del cloud computing, che premetterà ad imprese grandi e piccole di ridurre i propri costi e di aumentare la propria efficienza. In breve, si tratta di una modalità nuova di accesso alla tecnologia, concepita per permettere alle aziende l'utilizzo di risorse hardware o software distribuite in remoto e in modalità “on demand” dai fornitori che mettono a loro disposizione i propri data center.  In un momento come questo, in cui i governi si trovano alla ricerca di nuovi modi per incoraggiare la crescita e sostenere lo sviluppo dell'economia, in Microsoft siamo convinti che il cloud computing svolgerà un ruolo fondamentale, soprattutto in Europa, quale strumento per affrontare le sfide economiche in corso.

Nei prossimi anni insomma, la tecnologia continuerà a trasformare il nostro modo di vivere, lavorare e comunicare, generando nuove opportunità per tutti. Sin dalla sua nascita, nel 1975, Microsoft ha svolto un importante ruolo in questa trasformazione, aiutando le persone e le organizzazioni di tutto il mondo a realizzare il proprio potenziale. Nel mondo però,come sappiamo,miliardi di persone sono tuttora escluse dalle opportunità create dalla tecnologia, e questo fenomeno, altrimenti detto “divario digitale”, offre alla nostra impresa l’opportunità e la responsabilità di usare tutte le nostre risorse per aiutare a migliorare la realtà che ci circonda, a beneficio di tutti.

A questo proposito, Microsoft ha introdotto in tutto il mondo un programma per la responsabilità sociale e l’innovazione, che viene indicato con un termine inglese: citizenship. Significa “cittadinanza”, “responsabilità”, “impegno” e si traduce nel nostro voler essere cittadini globali ma impegnati localmente, in ciascuno dei più di 90 Paesi nei quali operiamo, tra cui l’Italia. Per questo lavoriamo con passione per creare nuove opportunità, favorire la crescita economica e servire il bene comune attraverso tecnologie innovative e partnership con istituzioni, enti e organizzazioni, pubbliche e private. Trasparenza, integrità e affidabilità sono al centro delle attività della nostra impresa: sono valori che indirizzano l’agire dell’azienda verso consumatori, imprese, istituzioni, azionisti e dipendenti. Essere responsabili nella gestione dell’impresa significa per Microsoft assicurare eticità e rigore nelle attività di business, garantendo la conformità alle regole antitrust, il supporto agli standard tecnologici di settore, il rispetto per la proprietà intellettuale, la sicurezza dei sistemi informatici, l’interoperabilità dei prodotti, l’impegno per lo sviluppo di nuove tecnologie.

In questo contesto, in Microsoft abbiamo una tradizione che ci vede molto sensibili verso la promozione di una società progressiva e inclusiva, moderna e aperta, con particolare riferimento verso il ruolo positivo che la tecnologia informatica può avere per consentire a tutti di lavorare alla costruzione del proprio futuro, attraverso la conoscenza e con i più moderni strumenti di comunicazione e accesso all’informazione. Il senso di questo impegno riguarda anche e soprattutto la realtà nazionale e locale.

Sono moltissimi i programmi di Microsoft Italia rivolti al sociale, tutti in collaborazione con moltissime Onlus grandi e piccole attive sul nostro territorio. Essi spaziano dall’impegno per l’inclusione degli anziani, con corsi gratuiti mirati alla loro alfabetizzazione informatica, alla promozione della sicurezza su Internet dei minori, dall’accesso a nuove opportunità lavorative da parte dei segmenti di popolazione più sfortunati, sempre con l’ausilio della tecnologia, all’impegno per le pari opportunità e per un mondo nuovo delle donne nella società, fino alla promozione della digitalizzazione delle opere d’arte per diffonderne e preservarne il valore. Ancora, siamo impegnati in favore dell’innovazione nelle piccole e medie aziende italiane, con programmi gratuiti di accesso al credito, formazione e sviluppo di nuova imprenditorialità – particolarmente utili in questo periodo storico –, nello sviluppo delle aziende del settore informatico e in generale nella crescita dell’economia del software in Italia ed anche nella progressiva modernizzazione della Pubblica Amministrazione, con progetti pilota che sono già partiti in molte zone d’Italia, senza oneri  a carico dello Stato.  In Microsoft rivolgiamo un’attenzione anche al mondo della formazione e in particolare a quello dell’Università, che oltre a costituire il luogo principe di creazione, diffusione ed elaborazione della cultura e della scienza, rappresentano per noi potenziali attori di trasformazione del business, in special modo quello delle piccole e medie imprese, che in Italia ha grande necessità di essere innovato.

Sono personalmente convinto che la Responsabilità Sociale di aziende piccole e grandi per avere valore debbanecessariamente passare attraverso le persone, che vanno coinvolte nei comportamenti e nelle prassi. In Microsoft, ad esempio, buona parte dei colleghi ed io stesso siamo fortemente impegnati in iniziative sociali che scegliamo secondo le nostre affinità e le nostre competenze, attraverso un programma strutturato di volontariato aziendale.

In questo contesto mi è naturale il collegamento alla figura di Bill Gates, la cui filosofia poggia sul lavoro, sulla coscienza, sul grande spirito di adattamento ai cambiamenti, sull’eccellenza. La cultura che ispira Microsoft discende proprio dal sistema valoriale di Bill: innanzitutto l’enfasi sulla centralità delle persone, che esalta i principi di delega, ed il grande ruolo affidato ai “commitment” individuali, che valorizzano il contributo intellettuale del singolo. Inoltre, una grande attenzione agli aspetti motivazionali, l’importanza data al lavoro di team, la promozione di una filosofia della serietà e della puntualità, mai date per scontate, e l’orientamento al risultato, al miglioramento continuo e ad una sempre maggiore flessibilità. Infine, un grande impegno per la valorizzazione della diversità, elemento fondante del nostro codice etico.

In tempi complessi come quelli in cui viviamo oggi, nei quali la redditività del business è l’imperativo delle imprese e del sistema Paese, paradossalmente lo sviluppo di pratiche socialmente responsabili può rappresentare un modello di agire economico più avanzato, capace di produrre benefici tangibili all’impresa stessa e agli individui che ne fanno parte. La responsabilità sociale d’impresa è infatti un potente stimolo per la competitività. Ne è convinta anche l’Unione Europea, che al tema ha dedicato parte del “Rapporto 2008 sulla Competitività”, in cui viene messo in evidenza l’effetto positivo, in misura diversa, della Corporate Social Responsibility sui costi strutturali, sulle risorse umane, sulla percezione da parte del consumatore, sull’innovazione ed infine sulle performance finanziarie.

Anche una ricerca recente promossa da una società di Head Hunting e condotta su di un centinaio di manager delle risorse umane di aziende medio grandi in Italia testimonia l’importanza della Responsabilità Sociale per costruire relazioni di lungo termine con i clienti (95%), per favorire un clima positivo in azienda (94%) ed infine per contribuire ad attirare i migliori talenti (86%). In questo contesto non è un caso che Microsoft Italia sia da otto anni consecutivi ai primi tre posti della graduatoria delle migliori aziende del nostro Paese in cui lavorare secondo l’istituto “Great place to work”,  un network di società di consulenza manageriale le cui ricerche si sono fondate anche sulla base di una “pagella” stilata da molti miei colleghi e si basano sul principio che la qualità di un ambiente organizzativo è data dalle relazioni dell’individuo con tre componenti dell’organizzazione: il management aziendale, il lavoro svolto ed i colleghi.

Un’ultima riflessione:  per essere davvero efficace, la Responsabilità Sociale necessita di essere inserita nella strategia di business dell’impresa e non può essere lasciata a se stessa. Mai come ora siamo tutti chiamati a dar prova di saper recuperare credibilità e fiducia elaborando strategie ed azioni ispirate a principi di responsabilità sociale che incidano sull’operatività quotidiana.

Essere da tanti anni ai vertici della classifica italiana cui ho appena fatto cenno è motivo di orgoglio ed è anche una responsabilità. In un momento congiunturale non tra i più favorevoli, l’innovazione può dare un contributo positivo allo sviluppo della  società italiana. Microsoft è in molti sensi il simbolo dell’innovazione e un modello da seguire, avendo una missione centrata sul ruolo delle persone e sull’effetto magico del software, che tutti noi portiamo sul mercato con passione per i clienti e i partner e con grande senso di responsabilità.

 

***

Fondata nel 1975, Microsoft è leader mondiale nel software, nei servizi e nelle tecnologie Internet per la gestione delle informazioni di persone ed aziende. Offre una gamma completa di prodotti e servizi per consentire a tutti di migliorare, grazie al software, i risultati delle proprie attività – in ogni momento, in ogni luogo e con qualsiasi dispositivo.

Microsoft è un’azienda “multi-core” perché opera principalmente in 4 mercati: nel settore dei programmi per il Desktop, ovvero il mondo da cui è nata, nel settore Enterprise, in quello dei nuovi dispositivi, dal gaming agli smartphone sempre più avanzati ed infine nell’universo dei Servizi Online, pensati per il mercato business e consumer.

Microsoft ha quasi 90mila dipendenti nel mondo e nell’anno fiscale che si è chiuso lo scorso 30 giugno 2010 ha registrato un fatturato pari a $62.5 miliardi di dollari.

Microsoft Italia è parte integrante e attiva dell’area Western Europe di Microsoft. Fondata nell'ottobre del 1985, la filiale dell’azienda di Redmond è presente sul territorio italiano con tre sedi principali, a Milano, Roma e Torino. Conta oltre 850 dipendenti con un'età media di circa 38 anni e 25mila aziende partner. E’ anche grazie a loro che la filiale italiana di Microsoft è diventata uno dei protagonisti dell'evoluzione informatica e dello sviluppo del nostro Paese, accompagnando milioni di imprese e individui verso l'innovazione tecnologica.