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Il Presidente della PATH intervistato dall'emittente LaC TV

Mons, Antonio Staglianò è stato ospte della trasmissione di Vis-à-vis (QUI è possibile vedere la puntata integrale), intervistato da Paola Bottero, direttore strategico di viaCondotti21, Pubbliemme – Diemmecom e LaC Network. 

Una storia quella del teologo che racconta come il suo primo avvicinamento alla chiesa non fosse stato per vocazione, ma per necessità, trasformandosi subito dopo in un’esigenza personale e profonda: «Servivo quando la messa era ancora in latino. Ero orgoglioso di aver imparato che solo il Padre Nostro in latino…».

Dal racconto del seminario partendo da Crotone dove finì la 5a ginnasio, per arrivare al Tommaso Campanella di Reggio fino agli studi teologici nel seminario di Milano: «Devo riconoscere che sono entrato in seminario non tanto con l'idea di diventar prete, ma di verificare la mia vocazione sacerdotale, perché da bambino avevo sempre detto che volevo fare il prete. Però poi a un certo punto, con lo sviluppo, sono sorti in me tanti dubbi tante perplessità», mostrando con questa apertura tutta l’umanità insita in una figura così vicina ai fedeli.

Aveva deciso di lasciare il seminario dopo la maturità, ma l’arrivo di un salesiano e un rosminiano come nuovi parroci gli hanno dato un nuovo punto di vista sulla religione: «Insomma ho visto la possibilità di fare il prete tra la gente in maniera anche giovane e allora ho pensato, forse questa potrebbe essere la mia strada e così sono entrato - in seminario - e ho verificato. Ho incontrato tante persone che mi hanno dato testimonianza del Vangelo, mi hanno fatto capire che la fede è un'altra cosa rispetto a quella che stavo vivendo».

Alla domanda della Bottero su come sia arrivato ad essere quello che è oggi, Staglianò si è lanciato in una disquisizione filosofica che ha parlato dell’amore per Gesù come il tramite per amare gli altri attraverso l’amore di riflesso. Un messaggio che calza a pennello con l’atmosfera natalizia che in questo periodo cerca di farsi spazio, sgomitando tra le numerose difficoltà del periodo storico che stiamo attraversando: «Bisogna capire che filosoficamente, anche l'amore di riflesso, è più vero e più autentico di quell'amore che noi pretendiamo di avere per le persone»parole che come ha espresso il direttore strategico anche a chi ha tanti dubbi riescono a trasmettere l’idea di questo sentimento così profondo.

Già vescovo di Noto dal marzo 2009, monsignor Antonio Staglianò, il 6 agosto 2022 ha ricevuto una nomina importante dal Santo Padre che lo ha messo a capo della Pontificia Accademia di Teologia, nominandolo Presidente. Individuando in lui la persona giusta per creare una nuova comunicazione sulla cultura religiosa. L’uomo di Dio che ha saputo, con chitarra alla mano, inventare la Pop-Theology.

E dalla spiegazione della Pop Theology, nata dal concetto di teologia e scienza diventata riflessione critica sul sapere della fede, che nasce l’idea di monsignor Staglianò su come comunicare oggi questo sapere. Sapere raccontato anche nell’ultimo libro di monsignor Staglianò “Ripensare il pensiero. Lettura sul rapporto tra fede e ragione a 25 anni dalla «fides ratio»”: «Il tema del testo tratta il rapporto tra fede e ragione e dell'impresa fondamentale di ripensare il pensiero… dobbiamo superare il pensiero che si è imposto da 300 anni a questa parte».

Fonte: Sito LaC News24