XIX Edizione Tertio Millennio FilmFest

Roma, 25-30 ottobre 2015

“Noi tutti siamo sotto lo stesso cielo, eppure ognuno di noi ha un orizzonte diverso. E questo è lo scopo del dialogo”. In questa luce si muove anche il rinnovato Tertio Millennio Film Fest che si compone di credenti appartenenti a diverse confessioni religiose e di non credenti.

Infatti, nel progetto del Tertio Millennio l’appartenenza religiosa si presenta con il caleidoscopio delle sue sfaccettature: Ebraismo, Islam, Cattolicesimo e cristiani del mondo protestante. Sono modalità ed esperienze che si incrociano, si incontrano, tessono relazioni, secondo la variegata trama della cultura. Il Festival si offre, così, come uno spazio di riflessione – attraverso il cinema – sul significato intenso dell’essere donne e uomini in ricerca. Ci impegna a interrogarci non solo su quanto ci circonda nell’universo quotidiano che scorre quasi sulla superficie dell’esistenza, sull’epidermide della realtà, allo scopo di scoprire, attraverso le immagini, la dimensione alta, trascendente del vivere.

Non è, quindi, casuale il fatto che sia il Pontificio Consiglio della Cultura a promuovere, insieme alla Fondazione Ente dello Spettacolo, il nuovo percorso del Tertio Millennio Film Fest nel segno del dialogo interculturale e interreligioso ispirandosi anche all’esperienza del “Cortile del Gentili”. Questo dicastero vaticano partecipa attivamente e intensamente all’organizzazione di questa rassegna, perché è convinto che il cinema, la “settima arte”, sia punto di partenza significativo per un percorso culturale appassionante e coraggioso, capace di indagare e svelare le pieghe più recondite dell’animo umano con modalità espressive proprie del linguaggio contemporaneo.

All’interno del mosaico di figure, voci e istanze diverse, chiamate a fondersi nel dialogo e ad esprimersi attraverso il linguaggio cinematografico, si snoda, dunque, un’avventura inedita, nella quale si è invitati ad ascoltare le voci delle donne e degli uomini di oggi, a coglierne i sussurri e le grida, le invocazioni e, talvolta, le imprecazioni, le lacrime e i sorrisi, le parole di speranza e le richieste di aiuto, gli anfratti più oscuri dell’animo umano e le sue epifanie luminose.